edizioni
2015 .1994
   
       
     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
           
 
         
Paolo Godani
 

Deleuze e l’arte di rovesciare il platonismo

 
 

Uno dei gridi di battaglia che Deleuze prende a prestito da Nietzsche è rovesciare il platonismo. Ma che cosa significa, precisamente?
Per Nietzsche significa rovesciare la pretesa che il mondo sensibile, il mondo del divenire, venga giudicato, e dunque svalutato, alla luce (illusoria) del mondo stabile delle idee.
Per lui, rovesciare il platonismo significa abolire la fascinazione per l'eterno, in favore di una serena accettazione del divenire; abolire la fascinazione per la verità e tessere l'elogio dell’apparenza. Ma in Deleuze le cose stanno un po' diversamente. C'è forse un altro modo di intendere il rovesciamento del platonismo, un modo che non ha niente a che vedere con il cosiddetto relativismo postmoderno.
Pensando a Platone, di solito, si sottovaluta il fatto che la necessità delle idee implica l'accettazione del divenire, l'accettazione dell'immagine di un mondo sensibile irreparabilmente segnato dalla caducità.  Il platonismo è anche, anzi soprattutto, l'affermazione di questa caducità del sensibile (di fronte alla quale diventa necessario il supplemento di stabilità e di eternità delle idee soprasensibili).
Ecco allora che un modo per rovesciare il platonismo è anche quello di chi, come Deleuze, afferma che proprio questo mondo (sensibile) è popolato di eventi senza tempo o, se si vuole, di oggetti eterni.
“Il giovane continuerà a sorridere sulla tela” (come dice Deleuze all'inizio del capitolo dedicato all'arte in Che cos'è la filosofia?) perché il suo sorriso, in qualche modo, esiste fuori dal tempo.

 
                       
 
Paolo Godani
(La Spezia 1974) insegna Estetica all'Università di Macerata. Si occupa di filosofia moderna e contemporanea, ed è autore fra l'altro di Bergson e la filosofia (Edizioni ETS 2008) Deleuze (Carocci 2009), Senza padri. Economia del desiderio e condizioni di libertà nel capitalismo contemporaneo (DeriveApprodi 2014) e La vita comune. Per una filosofia e una politica oltre l'individuo (DeriveApprodi 2016). Collabora stabilmente con le riviste “Alfabeta 2” e “Opera Viva”.